La questione di come si generano e si propagano gli incendi, quali materiali sono particolarmente a rischio di incendio, entro quanto tempo occorre intervenire per spegnere efficacemente un incendio e altre tematiche analoghe al riguardo sono sempre più spesso oggetto di ricerche scientifiche. Per poter testare e dimostrare l’idoneità dei diversi rivelatori di incendio ai diversi tipi di incendio, nel nostro nuovo edificio venne allestita una sala per esperimenti antincendio. Grazie a una struttura intelligente e all’installazione di agenti estinguenti adeguati, in questo ambiente possiamo sperimentare incendi di una certa entità senza pericoli.
In Europa, il Politecnico di Aquisgrana (Germania) è il principale centro che si occupa di questa ricerca che, oltre alle compagnie di assicurazione contro gli incendi e ai servizi di prevenzione degli incendi, interessa in primo luogo i produttori di sistemi di rivelazione incendi. Securiton ha fatto propria la scoperta risultante dalle moderne indagini per il suo programma di rivelatori di incendio: non esiste un rivelatore d’incendio per eccellenza, ma è importante avere a disposizione il rivelatore giusto nel posto giusto. Ad esempio, in caso di incendio covante che si diffonde lentamente, un rivelatore di fumo offrirà un risultato migliore rispetto a un rivelatore termico, poiché l’aumento di calore, almeno nella prima fase, è modesto, ma lo sviluppo di fumo è già considerevole. Un incendio da alcool, invece, è praticamente privo di fumo, ma produce forti aumenti di temperatura. Per questo caso occorre considerare solo il rivelatore termico.
Per poter testare e dimostrare l’idoneità dei diversi rivelatori di incendio ai diversi tipi di incendio, nel nostro nuovo edificio venne allestita una sala per esperimenti antincendio. Grazie a una struttura intelligente e all’installazione di agenti estinguenti adeguati, in questo ambiente possiamo sperimentare incendi di una certa entità senza pericoli. Nella sala per gli esperimenti, lunga e larga 6 m e alta circa 3 m, sono installati in sei punti due rivelatori di fumo Pyrotector e due rivelatori differenziali di sensibilità diversa. Tutti i rivelatori sono collegati singolarmente a un registratore sul quale è possibile leggere quali rivelatori hanno fatto scattare l’allarme e quanto tempo (in secondi) è trascorso dall’accensione del fuoco fino all’attivazione dell’allarme. Parallelamente, per ogni punto di misurazione è possibile registrare in modo continuo l’andamento dei parametri del fuoco (ad es. temperatura e concentrazione di fumo ecc.).
Per proteggere dal fumo e dai gas di combustione le persone che effettuano gli esperimenti e gli altri spettatori, tutti i dispositivi di registrazione e di comando sono collocati al di fuori della sala sperimentale vera e propria, da dove è tuttavia possibile osservare lo sviluppo dell’incendio attraverso una grande finestra resistente alla rottura e al calore. Affinché dopo un esperimento si possano ripristinare rapidamente condizioni di partenza normali, è stato installato un impianto di ventilazione estremamente potente. Nella pratica, spesso le travi ribassate impediscono una propagazione regolare di calore e fumo su un soffitto, il che naturalmente influisce anche sul funzionamento dei rivelatori di incendio. Anche queste condizioni possono essere simulate nella sala sperimentale mediante l’installazione di modelli fittizi alti 50 cm.
Sin dall’inizio è stato riconosciuto che gli esperimenti condotti da istituzioni e aziende diverse acquistano un valore considerevole se confrontati tra loro. Tuttavia, affinché ciò avvenga, le condizioni in cui gli esperimenti vengono condotti devono essere uguali. Il Politecnico di Aquisgrana ha pertanto stabilito norme precise per gli esperimenti con rivelatori d’incendio, soprattutto per quanto riguarda la natura dell’incendio stesso. Ad esempio, una prova di incendio con del legname viene effettuata utilizzando un chilogrammo di legno in bastoncini di 25 cm di lunghezza, 2 cm di larghezza e 1 cm di spessore. Durante la simulazione di un incendio covante, 250 g di bastoncini vengono riscaldati da una piastra riscaldante da 1800 watt. Un incendio di documenti viene dimostrato con tre fascicoli federali contenenti 5,5 kg di carta, accesi da una stufa da 1,2 kW a 8 cm di distanza. Per un incendio da alcool vengono dati alle fiamme 200 cm3 di alcool in una ciotola di 20x20x5 cm. Esistono altre norme per numerosi tipi di incendio, causati ad esempio dalla combustione di cavi, rifiuti, cotone, benzina per autoveicoli ecc.
Per concludere, desideriamo sottolineare che i test sono veritieri solo se i rivelatori sono impostati esattamente come dovrebbe essere nella situazione reale presso il cliente. Non ha senso, ovviamente, effettuare «dimostrazioni» con rivelatori tarati su sensibilità elevate che, nella pratica, non risulterebbero attendibili a causa di falsi allarmi. Malgrado i tempi di reazione dei rivelatori incredibilmente rapidi, è bene tenere sempre presente che un allertamento diretto dei pompieri risulta spesso più decisivo delle differenze di secondi che possono essere prese in considerazione in queste situazioni. Infatti, per estinguere un incendio è fondamentale non tanto la rapidità dell’allarme, quanto la velocità di arrivo dei pompieri sul posto!